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Kit aereo bombardiere medio trimotore italiano SM.79 Sparviero in scala 1/48 - Modello Eduard edizione limitata Heavy Retro.
opzioni di marcatura: 6
decalcomanie: Eduard
Parti in PE: preverniciate
maschera pittorica: si
parti in resina: si cabina di pilotaggio, ruote, ogiva, elica, motori, scarichi ecc.
Lo SM.79 Sparviero era un bombardiere trimotore italiano sviluppato dalla SIAI-Marchetti durante gli anni '30. L'SM.79 fu uno degli aeroplani più noti e di successo utilizzati dall'Aeronautica Italiana durante la Seconda Guerra Mondiale. Ecco alcune caratteristiche chiave dello SM.79 Sparviero:
Sviluppo e Produzione:
Lo sviluppo dello SM.79 iniziò nei primi anni '30, e il suo primo volo avvenne nel 1934. Fu prodotto dalla società SIAI-Marchetti, e il velivolo divenne noto con il nome Sparviero, che significa "sparviero" in italiano.
Configurazione:
Lo SM.79 era un trimotore monoplano con configurazione alare ad ala bassa. La sua forma fusoliera era piuttosto slanciata, e l'aereo aveva una cabina di pilotaggio chiusa.
Ruoli Operativi:
Inizialmente progettato come bombardiere, lo SM.79 divenne noto anche per la sua versatilità. Fu utilizzato in varie versioni, tra cui bombardiere, aerosilurante e da trasporto truppe.
Propulsione:
La versione iniziale dello SM.79 era equipaggiata con tre motori radiali Alfa Romeo 125 RC.35 da 650 cavalli ciascuno.
Armamento:
L'armamento difensivo dello SM.79 variava a seconda della versione, ma solitamente comprendeva mitragliatrici montate in postazioni difensive sulla fusoliera e nella coda dell'aereo.
Operazioni durante la Seconda Guerra Mondiale:
Lo SM.79 vide un ampio impiego durante la Seconda Guerra Mondiale e partecipò a numerose campagne, inclusa l'Africa settentrionale, i Balcani e il fronte orientale. Fu impiegato sia dalla Regia Aeronautica italiana che dalle forze aeree di altri alleati dell'Asse.
Aerosiluranti:
Una delle versioni più famose dello SM.79 fu quella aerosilurante, utilizzata con successo contro le forze navali nemiche, soprattutto durante la Battaglia del Mediterraneo.
Soprannome "Gobbo Maledetto":
Lo SM.79 guadagnò il soprannome "Gobbo Maledetto" a causa della sua caratteristica gobba dorsale, causata dalla forma della fusoliera per ospitare il carico di bombe o l'aerosiluro.
Nonostante alcune limitazioni e il passare del tempo, lo SM.79 Sparviero fu uno degli aerei da guerra più riusciti dell'Italia durante la Seconda Guerra Mondiale, contribuendo in vari ruoli e teatri di operazione.
1/48 Savoia Marchetti SM.79 ANR (TRUMP) Il SIAI-Marchetti S.M.79 Sparviero era un trimotore ad ala bassa multiruolo, inizialmente progettato come aereo da trasporto civile veloce. Negli anni 1937-39 stabilì 26 record mondiali e fu - per un certo periodo - il più veloce bombardiere medio del mondo. Costruito in legno, tela e metallo, si riconosceva per la tipica "gobba" dietro l'abitacolo, che ospitava la mitragliatrice da 12,7 e il relativo armiere.La presenza di tale gobba ha creato nella pubblicistica italiana il mito del nomignolo "gobbo maledetto", definito come usato dai piloti della RAF ma che ancora oggi non risulta debitamente asseverato da nessun documento italiano o inglese degli anni del conflitto, nomignolo che tuttavia viene acriticamente ripreso in alcune pubblicazioni.[3][4] Fu impiegato per la prima volta nella guerra civile spagnola nelle file dell'Aviazione Legionaria italiana.La Regia Aeronautica lo impiegò durante la seconda guerra mondiale in tutto il teatro del Mediterraneo, prima come bombardiere (ruolo per il quale venne progressivamente sostituito dal CR.D.A. Cant.Z.1007 bis) e poi come trasporto veloce di passeggeri; in mancanza di un valido velivolo espressamente concepito per il ruolo, la Regia Aeronautica fu costretta ad impiegare lo Sparviero anche come aerosilurante.[5] L'aeronautica romena (FARR), dove fu costruito anche su licenza in una versione bimotore, lo impiegò con successo sul fronte orientale. L'S.M.79 restò in servizio, in Italia, fino al 1950 e fu uno dei velivoli italiani costruiti nel maggior numero (circa 1.300) di esemplari
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Vai al carrello1/48 Savoia Marchetti SM.79 USAF (TRUMP) + mask Il SIAI-Marchetti S.M.79 Sparviero era un trimotore ad ala bassa multiruolo, inizialmente progettato come aereo da trasporto civile veloce. Negli anni 1937-39 stabilì 26 record mondiali e fu - per un certo periodo - il più veloce bombardiere medio del mondo. Costruito in legno, tela e metallo, si riconosceva per la tipica "gobba" dietro l'abitacolo, che ospitava la mitragliatrice da 12,7 e il relativo armiere.La presenza di tale gobba ha creato nella pubblicistica italiana il mito del nomignolo "gobbo maledetto", definito come usato dai piloti della RAF ma che ancora oggi non risulta debitamente asseverato da nessun documento italiano o inglese degli anni del conflitto, nomignolo che tuttavia viene acriticamente ripreso in alcune pubblicazioni.[3][4] Fu impiegato per la prima volta nella guerra civile spagnola nelle file dell'Aviazione Legionaria italiana.La Regia Aeronautica lo impiegò durante la seconda guerra mondiale in tutto il teatro del Mediterraneo, prima come bombardiere (ruolo per il quale venne progressivamente sostituito dal CR.D.A. Cant.Z.1007 bis) e poi come trasporto veloce di passeggeri; in mancanza di un valido velivolo espressamente concepito per il ruolo, la Regia Aeronautica fu costretta ad impiegare lo Sparviero anche come aerosilurante.[5] L'aeronautica romena (FARR), dove fu costruito anche su licenza in una versione bimotore, lo impiegò con successo sul fronte orientale. L'S.M.79 restò in servizio, in Italia, fino al 1950 e fu uno dei velivoli italiani costruiti nel maggior numero (circa 1.300) di esemplari
1/48 SM.79 over Spain - Part III. (TRUMP) Il SIAI-Marchetti S.M.79 Sparviero era un trimotore ad ala bassa multiruolo, inizialmente progettato come aereo da trasporto civile veloce. Negli anni 1937-39 stabilì 26 record mondiali e fu - per un certo periodo - il più veloce bombardiere medio del mondo. Costruito in legno, tela e metallo, si riconosceva per la tipica "gobba" dietro l'abitacolo, che ospitava la mitragliatrice da 12,7 e il relativo armiere.La presenza di tale gobba ha creato nella pubblicistica italiana il mito del nomignolo "gobbo maledetto", definito come usato dai piloti della RAF ma che ancora oggi non risulta debitamente asseverato da nessun documento italiano o inglese degli anni del conflitto, nomignolo che tuttavia viene acriticamente ripreso in alcune pubblicazioni.[3][4] Fu impiegato per la prima volta nella guerra civile spagnola nelle file dell'Aviazione Legionaria italiana.La Regia Aeronautica lo impiegò durante la seconda guerra mondiale in tutto il teatro del Mediterraneo, prima come bombardiere (ruolo per il quale venne progressivamente sostituito dal CR.D.A. Cant.Z.1007 bis) e poi come trasporto veloce di passeggeri; in mancanza di un valido velivolo espressamente concepito per il ruolo, la Regia Aeronautica fu costretta ad impiegare lo Sparviero anche come aerosilurante.[5] L'aeronautica romena (FARR), dove fu costruito anche su licenza in una versione bimotore, lo impiegò con successo sul fronte orientale. L'S.M.79 restò in servizio, in Italia, fino al 1950 e fu uno dei velivoli italiani costruiti nel maggior numero (circa 1.300) di esemplari
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Vai al carrello1/48 SM.79 over Spain - Part II. (TRUMP) + mask Il SIAI-Marchetti S.M.79 Sparviero era un trimotore ad ala bassa multiruolo, inizialmente progettato come aereo da trasporto civile veloce. Negli anni 1937-39 stabilì 26 record mondiali e fu - per un certo periodo - il più veloce bombardiere medio del mondo. Costruito in legno, tela e metallo, si riconosceva per la tipica "gobba" dietro l'abitacolo, che ospitava la mitragliatrice da 12,7 e il relativo armiere.La presenza di tale gobba ha creato nella pubblicistica italiana il mito del nomignolo "gobbo maledetto", definito come usato dai piloti della RAF ma che ancora oggi non risulta debitamente asseverato da nessun documento italiano o inglese degli anni del conflitto, nomignolo che tuttavia viene acriticamente ripreso in alcune pubblicazioni.[3][4] Fu impiegato per la prima volta nella guerra civile spagnola nelle file dell'Aviazione Legionaria italiana.La Regia Aeronautica lo impiegò durante la seconda guerra mondiale in tutto il teatro del Mediterraneo, prima come bombardiere (ruolo per il quale venne progressivamente sostituito dal CR.D.A. Cant.Z.1007 bis) e poi come trasporto veloce di passeggeri; in mancanza di un valido velivolo espressamente concepito per il ruolo, la Regia Aeronautica fu costretta ad impiegare lo Sparviero anche come aerosilurante.[5] L'aeronautica romena (FARR), dove fu costruito anche su licenza in una versione bimotore, lo impiegò con successo sul fronte orientale. L'S.M.79 restò in servizio, in Italia, fino al 1950 e fu uno dei velivoli italiani costruiti nel maggior numero (circa 1.300) di esemplari
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Vai al carrello1/48 SM.79 over Spain - Part I. (TRUMP) + mask Il SIAI-Marchetti S.M.79 Sparviero era un trimotore ad ala bassa multiruolo, inizialmente progettato come aereo da trasporto civile veloce. Negli anni 1937-39 stabilì 26 record mondiali e fu - per un certo periodo - il più veloce bombardiere medio del mondo. Costruito in legno, tela e metallo, si riconosceva per la tipica "gobba" dietro l'abitacolo, che ospitava la mitragliatrice da 12,7 e il relativo armiere.La presenza di tale gobba ha creato nella pubblicistica italiana il mito del nomignolo "gobbo maledetto", definito come usato dai piloti della RAF ma che ancora oggi non risulta debitamente asseverato da nessun documento italiano o inglese degli anni del conflitto, nomignolo che tuttavia viene acriticamente ripreso in alcune pubblicazioni.[3][4] Fu impiegato per la prima volta nella guerra civile spagnola nelle file dell'Aviazione Legionaria italiana.La Regia Aeronautica lo impiegò durante la seconda guerra mondiale in tutto il teatro del Mediterraneo, prima come bombardiere (ruolo per il quale venne progressivamente sostituito dal CR.D.A. Cant.Z.1007 bis) e poi come trasporto veloce di passeggeri; in mancanza di un valido velivolo espressamente concepito per il ruolo, la Regia Aeronautica fu costretta ad impiegare lo Sparviero anche come aerosilurante.[5] L'aeronautica romena (FARR), dove fu costruito anche su licenza in una versione bimotore, lo impiegò con successo sul fronte orientale. L'S.M.79 restò in servizio, in Italia, fino al 1950 e fu uno dei velivoli italiani costruiti nel maggior numero (circa 1.300) di esemplari
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Vai al carrello1/48 SM.79 - Trumpeter
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Vai al carrello1/48 SM-79K Sparviero (Royal Yugoslav AF)
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Vai al carrello1/48 SM-79K Sparviero (Croatian Air Force)
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Vai al carrello1/48 SM-79 Sparviero Gun Bay per Trumpeter kit
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Vai al carrello1/48 SM-79
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Vai al carrello1/48 SM-79
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Vai al carrello1/48 SM-79 dettagli per interni per kit Trumpeter
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Vai al carrello1/48 SM-79 Esterni per Trumpeter kit
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Vai al carrello1/48 Messerschmitt Me-109 REGIA AERONAUTICA INSIGNA FOR Me-109, Re.2000, SM.79 INSEGNE E NUMERI REGIA AERONAUTICA PER Me-109, Re.2000, SM.79
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Vai al carrello1/48 Messerschmitt Me-109 A.N.R. NATIONAL INSIGNA FOR Me-109, G.55, SM.79
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Vai al carrelloDecalcomanie 3D Space per SM.79 in scala 1/48 per kit Eduard.Set di decalcomanie 3D in scala 1/48 per aerei, per strumenti e pannelli di controllo principali e laterali, oltre a dettagli fotoincisi in acciaio e cinture di sicurezza.Facile da applicare.Per un corretto utilizzo:1. Per decalcomanie utilizzare Ammorbidente + fissante2. Per fotoincisioni utilizzare colla cianoacrilica o colla bicomponenteLe istruzioni sono comprese.
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Vai al carrelloFotoincisioni per l'interno della fusoliera posteriore SM.79 in scala 1/48 per kit Eduard.Lastrina fotoincisa in metallo in scala 1/48 per aerei, per migliorare e dettagliare la parte esterna del modello.Per un corretto utilizzo:Incollare con colla cianoacrilica o colla bicomponente.Le istruzioni sono comprese.
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Vai al carrelloFotoincisioni carrello SM.79 in scala 1/48 per kit Eduard.Lastrina fotoincisa in metallo in scala 1/48 per aerei, per migliorare e dettagliare la parte esterna del modello.Per un corretto utilizzo:Incollare con colla cianoacrilica o colla bicomponente.Le istruzioni sono comprese.
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Vai al carrelloFotoincisioni vano bombe SM.79 in scala 1/48 per kit Eduard.Lastrina fotoincisa in metallo in scala 1/48 per aerei, per migliorare e dettagliare la parte esterna del modello.Per un corretto utilizzo:Incollare con colla cianoacrilica o colla bicomponente.Le istruzioni sono comprese.
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Vai al carrelloSM.79 Cinture di sicurezza in acciaio in scala 1/48 per kit Eduard.Lastrina fotoincisa in metallo in scala 1/48 per migliorare e dettagliare gli interni della cabina di pilotaggio.Solitamente contiene particolari per:cruscotto strumenti, cinture per seggiolino, paratie laterali e altri piccoli dettagli.Alcuni particolari potrebbero essere già precolorati.Per un corretto utilizzo:Icollare con colla cianoacrilica o colla bicomponente.Le istruzioni sono comprese.
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Vai al carrelloSet LööK Cruscotto 3D preverniciato Brassin e cinture di sicurezza STEEL per SM.79 in scala 1/48.Facile da montare, sostituisce le parti in plastica.Kit consigliato: Eduard Set contiene:resina: 1 partedecalcomanie: noparticolari fotoincisi: preverniciatimaschera pittorica: no
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