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Vai al carrelloKit aereo Mitsubishi A7M2 Reppu modello 11 "Sam" caccia intercettore della Marina imperiale giapponese in scala 1/48 - Modello Fine Molds.
Il Mitsubishi A7M2 Reppu, nome in codice alleato "Sam", fu un caccia intercettore progettato dalla Mitsubishi per sostituire il leggendario A6M Zero nella Marina Imperiale Giapponese durante la Seconda Guerra Mondiale.
Nonostante fosse un progetto avanzato, il suo sviluppo fu ostacolato da problemi tecnici e ritardi, e entrò in servizio troppo tardi per avere un impatto significativo nel conflitto.
Tipo: Caccia intercettore
Produttore: Mitsubishi Heavy Industries
Primo volo: 6 ottobre 1944
Entrata in servizio: Mai operativo su larga scala
Utilizzatore principale: Marina Imperiale Giapponese
Esemplari costruiti: Circa 10 prototipi
Lunghezza: 10,99 m
Apertura alare: 14,00 m
Altezza: 4,20 m
Peso massimo al decollo: 4.300 kg
Motore: Mitsubishi Ha-43-11 radiale da 2.200 CV
Velocità massima: 628 km/h
Tangenza operativa: 10.700 m
Autonomia: 1.500 km
4 cannoni da 20 mm Type 99 Mark 2
Possibilità di bombe o serbatoi ausiliari sotto le ali
Il Mitsubishi A7M Reppu nacque come risposta alle esigenze della Marina giapponese per un caccia con prestazioni superiori rispetto allo Zero, soprattutto in termini di velocità, potenza di fuoco e manovrabilità.
Tuttavia, il primo prototipo con motore Mitsubishi Ha-43 soffriva di problemi di potenza e affidabilità. Solo con l'introduzione della variante A7M2, dotata di un motore più potente, l'aereo mostrò le sue reali capacità, dimostrandosi superiore agli aerei americani come l'F6F Hellcat e l'F4U Corsair.
Sfortunatamente, i bombardamenti alleati sulle industrie giapponesi e la fine della guerra nell'agosto 1945 impedirono la produzione su larga scala, lasciando il Reppu solo allo stadio sperimentale.
Il Mitsubishi A7M2 Reppu "Sam" rappresentava un grande passo avanti rispetto allo Zero, con prestazioni competitive rispetto ai caccia alleati. Tuttavia, il suo sviluppo tardivo e la situazione critica del Giappone nel 1945 ne impedirono l'adozione operativa, lasciandolo uno dei "what if" della Seconda Guerra Mondiale.