Kit aereo Fiat G.50 bis in scala 1/72 - Modello AML. Il Fiat G.50 bis è una variante migliorata del Fiat G.50 Freccia, un caccia monoplano italiano utilizzato durante la Seconda Guerra Mondiale. Il Fiat G.50 è stato uno dei primi caccia italiani a essere costruito interamente in metallo e il primo caccia monoplano ad entrare in servizio operativo nella Regia Aeronautica. Caratteristiche principali del Fiat G.50 bis: Sviluppo e Ruolo: Il Fiat G.50 bis è stato sviluppato come una versione potenziata del Fiat G.50, con modifiche che includevano un'autonomia di volo aumentata, miglioramenti nel design per la stabilità e lievi modifiche nell'armamento. Era progettato per svolgere compiti di caccia e di supporto tattico. Motorizzazione: Era equipaggiato con un motore Fiat A.74 RC38, un motore radiale a 14 cilindri raffreddato ad aria che produceva circa 840 CV. Questo motore permetteva al G.50 bis di raggiungere una velocità massima di circa 470 km/h. Armamento: L'armamento tipico includeva due mitragliatrici Breda-SAFAT calibro 12,7 mm montate sulla fusoliera. Alcune versioni erano anche equipaggiate per trasportare bombe leggere sotto le ali, rendendo il G.50 bis capace di svolgere missioni di attacco al suolo. Modifiche rispetto al G.50: La versione bis aveva serbatoi di carburante aggiuntivi che ne estendevano il raggio d'azione operativo, miglioramenti aerodinamici e una cabina di pilotaggio chiusa in molte unità, una modifica apprezzata dai piloti rispetto alla cabina aperta del modello iniziale. Prestazioni: Il G.50 bis era noto per la sua robustezza e maneggevolezza, ma soffriva di prestazioni inferiori rispetto ai caccia contemporanei in termini di velocità e armamento, specialmente contro avversari come lo Spitfire o il Bf 109. Impiego operativo: Il Fiat G.50 bis è stato utilizzato in diverse campagne della Seconda Guerra Mondiale, inclusa la Guerra di Spagna, la Campagna di Grecia, e il fronte nordafricano. Ha servito principalmente con la Regia Aeronautica e, successivamente, anche con l'Aviazione Cobelligerante Italiana dopo l'armistizio del 1943. Limiti: Nonostante fosse un aereo robusto, il G.50 bis era superato in termini di potenza e armamento dai caccia alleati e tedeschi più moderni. Inoltre, la mancanza di un armamento pesante e l'assenza di una blindatura adeguata per il pilota ne limitavano l'efficacia in combattimento. Contesto storico: Il Fiat G.50 bis rappresenta uno sviluppo significativo dell'industria aeronautica italiana prebellica, ma la sua inferiorità rispetto ai caccia alleati ne limitò l'efficacia nei teatri operativi principali. Nonostante ciò, svolse un ruolo importante nelle prime fasi della guerra, dimostrando l'evoluzione del design dei caccia italiani durante il conflitto.
Kit aereo Fiat G.50bis AS 'Freccia' (ex-FLY) in scala 1/72 - Modello AML. Il Fiat G.50bis AS 'Freccia' era una variante del caccia monomotore Fiat G.50 Freccia, utilizzato dall'Aeronautica Militare Italiana durante la Seconda Guerra Mondiale. Il G.50bis AS fu specificamente adattato per operazioni in Africa Settentrionale (AS sta per Africa Settentrionale). Caratteristiche Principali Design e Struttura: Monoplano ad ala bassa: Il G.50bis AS era un monoplano ad ala bassa con una struttura interamente metallica, tipica del design degli aerei da caccia di quel periodo. Motore: Era equipaggiato con un motore radiale Fiat A.74 RC38, capace di erogare circa 840 cavalli, che consentiva al velivolo di raggiungere una velocità massima di circa 470 km/h. Armamento: L'armamento standard includeva due mitragliatrici Breda-SAFAT da 12,7 mm montate sul muso, sparanti attraverso il disco dell'elica. Versione "bis" e Adattamenti per il Deserto: La versione G.50bis era un'evoluzione del G.50 originale, migliorata in vari aspetti, tra cui l'autonomia e la capacità di carburante. La variante AS includeva ulteriori modifiche per operare efficacemente nei teatri desertici dell'Africa Settentrionale. Filtri per la sabbia: Per affrontare le dure condizioni ambientali del deserto, come le tempeste di sabbia, il G.50bis AS fu equipaggiato con filtri per l'aria potenziati, proteggendo il motore dall'ingestione di sabbia. Serbatoi ausiliari: Per estendere il raggio d'azione durante le lunghe missioni nel deserto, il G.50bis AS poteva essere dotato di serbatoi ausiliari di carburante. Storia Operativa: Impiego in Nord Africa: Il G.50bis AS fu impiegato nelle battaglie aeree sopra il deserto nordafricano, partecipando a varie operazioni contro le forze Alleate. Operò principalmente come caccia di scorta e come intercettore. Unità: Era utilizzato principalmente dal 150º Gruppo del 2º Stormo Caccia Terrestre e da altre unità schierate in Africa Settentrionale. Efficacia: Sebbene robusto e relativamente manovrabile, il G.50bis AS soffriva di prestazioni inferiori rispetto ai caccia Alleati più moderni, come il Supermarine Spitfire o il P-40 Warhawk, specialmente in termini di velocità e potenza di fuoco. Eredità e Conclusione: Contributo: Nonostante i suoi limiti, il Fiat G.50bis AS "Freccia" rappresentava un'importante risorsa per l'Aeronautica Militare Italiana durante le fasi iniziali della guerra, specialmente in un teatro operativo difficile come quello nordafricano. Ritirata e Sostituzione: Con il progredire della guerra e l'introduzione di caccia più avanzati, il G.50bis AS fu gradualmente ritirato dal servizio o relegato a compiti secondari. Il Fiat G.50bis AS 'Freccia' rimane un esempio significativo degli sforzi italiani per adattare la propria aviazione alle esigenze della guerra nel deserto durante la Seconda Guerra Mondiale.